Pedagogia Roma Tre

Quaderni di Pedagogia Digitale è un progetto del Laboratorio di Pedagogia Generale del Dipartimento di Scienze della Formazione, Università degli Studi Roma Tre

Fondo Pizzigoni

Gli studi e le ricerche pubblicate sui nostri Quaderni di Pedagogia Digitale si basano e ispirano al Metodo pedagogico creato da Giuseppina Pizzigoni per la scuola dell’infanzia

Quaderni di Pedagogia Digitale

Una presentazione del nostro progetto di divulgazione scientifica ed editoria digitale, dedicato alla scuola dell’infanzia e sviluppato su piattaforme digitali e di social media

FISR 2020 // S.M.A.R.T.

Secondo progetto di Quaderni di Pedagogia Digitale, 5 pubblicazioni interattive che scaturiscono da un convegno internazionale e progetto europeo, e attività di outdoor education

Digito Dunque Sono

Il primo progetto di Quaderni di Pedagogia Digitale, 15 pubblicazioni interattive con ricerche ed esperienze sui temi di scuola e formazione post-lockdown nell’era covid19

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Quaderni di Pedagogia Digitale 013 /// Aprile 2021

Educazione e formazione post-lockdown

L’effetto della pandemia sui bambini

La pandemia ha portato conseguenze pesantissime nella vita dei bambini, non soltanto per l’isolamento a casa o per la didattica a distanza (DAD), ma anche perché improvvisamente i bambini sono stati privati di due componenti fondamentali per il loro sviluppo psicofisico: il contatto con la natura e la socialità.

Come ben osserva la pedagogista Giuseppina Pizzigoni il bambino apprende dalla natura. L’esperienza personale maturata en plein air garantisce lo sviluppo sano e completo della persona umana e favorisce la socialità distanziata. Con l’uso continuo delle nuove tecnologie si rischia di sprecare quelle opportunità che l’ambiente esterno offre e che ci permetterebbero di crescere in modo sano, sicuro, consapevole e rispettoso.

Soprattutto in questo momento storico nel quale abbiamo bisogno di risorse per  fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Covid-19, la vita in outdoor aiuta a cambiare, a rinnovarsi, a reinventarsi. Per affrontare l’emergenza sanitaria e non correre pericoli, il Ministero dell’Istruzione ha fornito delle linee guida per contenere i contagi ed educare a rispettare il distanziamento sociale. Approfondiremo come i bambini hanno reagito alla trasformazione dell’ambiente scolastico.

Le precauzioni viste dai bambini

Il 14 settembre 2020 i bambini rientrano a scuola in sicurezza; hanno delle nuove regole da seguire per la loro protezione propria e altrui. Durante i mesi scorsi i bambini sono stati messi a dura prova e spesso hanno dimostrato di essere più preparati degli adulti. Le nuove regole per contenere il contagio sono state recepite e messe in pratica immediatamente

Durante questo periodo i bambini sentono l’esigenza del contatto fisico, dell’affetto e della presenza dell’insegnante. La pandemia ha accentuato diversi problemi già presenti nella nostra società, come le disuguaglianze sociali e culturali. Ci sono persone che hanno perso la capacità di stare con gli altri, di giocare, di studiare, di parlare senza difficoltà con l’insegnante, di vivere e crescere insieme.

Flaminia e Valerio

Dopo i mesi di lockdown, per motivi lavorativi, sono stata a contatto con due fratelli, Flaminia di 8 anni e Valerio di 9 anni, alunni della scuola primaria. I bambini raccontano come hanno vissuto le prime settimane di scuola, dopo il brusco stop delle lezioni avvenuto il 5 marzo 2020.

Entrambi sono felici di essere tornati sui banchi, anche se devono adottare nuove regole per tutelarsi. Oggi raccontano che non è stato semplice riprendere la routine. Il loro desiderio più grande è di arrivare al giorno in cui si riuscirà a sconfiggere il Covid-19, così da ritornare alla “normalità” e poter riabbracciare le insegnanti e i propri compagni di classe.

Ma cosa vogliono i bambini?

Durante i mesi del lockdown ho condotto un’indagine a campione su bambini dai 3 agli 8 anni di età. Il questionario era rivolto a bambini che con l’aiuto tecnologico dei genitori dovevano rispondere esprimendo il proprio pensiero. I genitori compilavano il questionario, usando i dispositivi elettronici non alla portata dei figli.

A causa della quarantena, il questionario è stato somministrato tramite la piattaforma online “Microsoft Teams”. I genitori mediante un dispositivo tecnologico come smartphone, pc o tablet, leggevano le domande ai figli e questi rispondevano. Il questionario mi ha aiutato a comprendere e ad analizzare i cambiamenti che ha prodotto la pandemia nelle vite dei più piccolini.

L’isolamento a casa durante la quarantena ha causato l’insorgenza di problematiche comportamentali, ed è emerso dai genitori stessi, attraverso l’indagine, che i disturbi più evidenziati sono stati aumento dell’irritabilità, e disturbi d’ansia e del sonno. Un’altra difficoltà emersa dalla ricerca è relativa all’insegnamento da remoto o didattica a distanza. Non tutte le insegnanti si sono attivate subito, ciò ha comportato uno stop didattico inteso dai bambini come un periodo di vacanza.

Le difficoltà dell’insegnamento da remoto

Certamente era chiara la difficoltà di attivare un servizio così complesso come l’insegnamento a distanza. La problematicità della comunicazione scolastica da remoto si è presentata nuovamente al rientro a scuola, a settembre 2020. I bambini più piccoli hanno trovato piuttosto difficile il riadattamento alla routine quotidiana e non riuscivano più a staccarsi dai genitori. Era come se stessero iniziando il loro percorso da zero.

Dalla ricerca, inoltre, non emergono solo lati negativi, ma anche lati positivi. La quarantena forzata ci ha insegnato ad apprezzare di più la quotidianità, a dare più importanza alle relazioni sociali, alla famiglia, alla collaborazione e soprattutto ci ha mostrato quanto sia fondamentale il senso civico, attestato dalla consapevolezza che il rispetto delle regole potrà aiutarci a “riabbracciarci” presto.

Lo scopo raggiunto da questa ricerca è stato mettere in luce il vissuto emotivo ed i cambiamenti che ha portato con sé la pandemia. Abbiamo compreso meglio il valore della libertà, quel bene impercettibile al tatto ma essenziale. Ed è proprio l’educazione che ci rende liberi, una persona incapace di esprimere giudizi e valori non avrà mai la possibilità di sviluppare completamente le sue capacità personali.

Le scuole-giardino: opportunità da non perdere

Le nuove teorie educative che hanno influenzato la pedagogia negli ultimi anni, come il Metodo Sperimentale di Giuseppina Pizzigoni, il Jardim-Escola João de Deus, metodo pedagogico più diffuso in Portogallo ed infine l’outdoor education. Nelle scuole-giardino rispettare le regole significa vivere bene con se stessi e con gli altri, non vengono utilizzate sanzioni o punizioni di alcun genere, il bambino capisce l’errore mediante l’esperienza personale che è alla base dell’educazione “en plein air”, l’apprendimento riguarda l’acquisizione di modi di essere, di fare e di comportarsi.

Nella situazione che stiamo vivendo, questo tipo di insegnamento, sul quale mi sono anche documentata, sembra essere il più adatto al presente, in quanto risponde a molti bisogni attuali come il distanziamento sociale e la riscoperta della natura. Negli spazi aperti diminuisce il rischio di contagio, si favorisce il contatto con la natura, si stimola il benessere psicofisico della persona. In tale contesto i bambini crescono più sicuri, creativi e indipendenti.

Il rischio della discriminazione generata dalla didattica a distanza

Le istituzioni educative devono lavorare sui problemi incentivando una didattica a distanza che non discrimini e devono produrre miglioramenti per eliminare le conseguenze negative generate dalla pandemia sull’educazione.

Talvolta, l’insegnamento da remoto si è dimostrato uno strumento discriminatorio, in quanto non tutti possono permettersi uno strumento come il PC e non tutti hanno la connessione internet. Inoltre, l’insegnamento da remoto ha creato un distacco emotivo perché impedisce una buona comunicazione e il giusto apprendimento.

Viceversa, le scuole giardino sono inclusive, cioè, accolgono tutti senza discriminare, sono innovative e sono sempre alla ricerca di nuovi metodi didattici nei quali la natura è presente ed è rispettata, quale risorsa essenziale, educativa e didattica.

Il numero del covid

Video pubblicato

Bambini intervistati

Questionario somministrato

Sintesi dei numeri del progetto

Tra i numeri del progetto includo sicuramente il diciannove, il numero del temuto coronavirus, ma anche due, che sono i bambini intervistati in video, uno che rappresenta il video pubblicato, e un altro uno per il questionario somministrato ai bambini con il supporto dei genitori. 

Risorse e approfondimenti

Riferimenti bibliografici, risorse in rete e crediti fotografici.

Risorse Bibliografiche e Web

Annibali S., L’Educazione dell’infanzia durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19, tesi di laurea in Pedagogia generale

Annibali S., Sicurezza nella scuola e responsabilità di docenti e studenti, La scuola nell’era del Post Quarantena da Covid-19, terzo incontro zoom 25.09.2020 // link

Cecchi R., Impegno e partecipazione per una formazione di qualità, La scuola nell’era del Post Quarantena da Covid-19, quarto incontro Teams 02.10.2020 // link

Chistolini S., L’Asilo infantile di Giuseppina Pizzigoni. Bambino e scuola in una pedagogia femminile nel Novecento, Milano, Franco Angeli, 2009

Chistolini S., Pedagogia della natura, pensiero e azione nell’educazione della scuola contemporanea: Asilo nel Bosco, Jardim-Escola João de Deus, Outdoor education, Milano, Franco Angeli, 2016

Rosca D., La riapertura della scuola e i compiti formativi dell’Università, La scuola nell’era del Post Quarantena da COVID-19, primo resoconto zoom 09.09.2020 // link

Vitali E. M., La prima settimana di scuola: proposte e cambiamenti, La scuola nell’era del Post Quarantena da COVID-19, secondo resoconto zoom 18.09.2020 // link

Autrice del Quaderno

Profilo e contatti dell’autrice del Quaderno di Pedagogia Generale // Digito Dunque Sono // 013

Sara Annibali

Sara Annibali

Studentessa in Scienze della Formazione Primaria

Sono nata a Monte Romano, un piccolo paese di duemila abitanti nella provincia di Viterbo.

Il mio sogno è di diventare una brava educatrice. Desidero aiutare tutti i bambini, soprattutto quelli in difficoltà.

Ora lavoro come baby-sitter. Per la mia tesi di laurea affronto il tema dell’Educazione dell’infanzia durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19.

La nostra prima serie di Quaderni di Pedagogia Digitale

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